RICORDANDO FRANCESCA MEREU

Pubblicato giorno 7 luglio 2022 - Senza categoria

Sabato 25 giugno si spegneva prematuramente Francesca Mereu, figlia della comunità di Irgoli che ha dato lustro al nostro paese nel mondo, come scrittrice e giornalista di fama internazionale.
Riservata, e forse per questo da noi anche poco conosciuta, Coraggiosa nel denunciare le ingiustizie, Umile e Disponibile con tutti, Generosa e amante della Bellezza. E’questa l’eredità che Francesca Mereu scrittrice e giornalista di fama internazionale. Dopo aver frequentato qui ad Irgoli e poi a Nuoro la scuola primaria e secondaria, Francesca studia Lingua e letteratura russa all’università di Firenze e va a Mosca l’ultimo anno per completare la tesi di laurea che concluderà avendo il massimo dei voti.
All’università statale di Mosca incontra Sergey Vasilyev, l’uomo che diventerà suo marito, fisico e scienziato in laser per la medicina.
Francesca rimane affascinata dalla Russia di quegli anni, sono i primi anni 90, perché come lei stessa dirà è in continuo cambiamento e piena di storie da raccontare.
Inizia così la sua carriera giornalistica, fa la corrispondente da Mosca e dalle Nazioni Unite per la radio americana Radio Free Europa/ Radio Liberty.
Per sei anni si occupa di giornalismo investigativo al “The Moscow Times”.
I suoi reportage escono sulle maggiori riviste internazionali dal New York Times, Herald Tribune, Il Manifesto, Diario, L’unità, Il Fatto Quotidiano.
È questo un periodo ricco di esperienze che lei condensa nel libro” L’Amico Putin
L’invenzione della dittatura democratica” testo che aggiorna nel 2017 e ancora nel marzo di quest’anno. Di questo libro” Putin” lei devolve i proventi a favore dell’Ucraina ormai in piena guerra. È questo un testo coraggioso dove Francesca non ha paura di denunciare i soprusi e la negata libertà verso tutti quelli che ostacolano il potere, che siano politici o giornalisti.
Nel 2009 riceve la cittadinanza Russa.
Dopo una breve parentesi da pendolare tra Russia e Germania dove il marito lavora
all’Università, nel 2011 si trasferiscono nel Sud degli Stati Uniti, a Birmingham.

Nel 2018 pubblica” Il grande saccheggio” dove racconta il passaggio dal comunismo al capitalismo avvenuto negli anni 90.
È del 2019 la pubblicazione del libro” Quando mi chiameranno uomo?” Un testo basato su storie vere e fatti storicamente documentati, ambientato a Birmingham, che parla di schiavi, di segregazioni, delle lotte dei neri per le conquiste civili, e del blues, la musica che ha aiutato e ancora aiuta gli Afroamericani ad affrontare la vita, e della quale anche Francesca si innamora. Sono ancora di questi anni del 2016 “Profondo Sud” due opere teatrali: La Musica del diavolo e The Magic City teatro documentario dove il lettore e lo spettatore scopre attraverso le emozioni dei protagonisti la bellezza e le infinite contraddizioni di questa parte d’America.
Possiamo concludere che Francesca Mereu Vasilyev è una donna appassionata che sempre si prende a cuore la storia delle persone nei luoghi in cui vive, la storia concreta sia dei Russi che degli Afroamericani e puntualmente nei suoi scritti denuncia le ingiustizie e i soprusi, ma si lascia anche condurre dalla musica, scrive di blues, perché ne scopre la bellezza e la sua straordinaria forza espressiva.
Ancora e tanto avrebbe potuto dirci, ma la sua storia terrena si conclude improvvisamente a 56 anni.
Grazie Francesca per quello che ci lasci.